E' stato pubblicato l'Interpello numero 5/2023 del 01/12/2023 (vedi allegato).
I quesiti posti sono i seguenti:
- Si chiede se l'obbligo di individuare il preposto sia sempre applicabile;
- Si chiede se piccole realtà aziendali dove il datore di lavoro sia anche il preposto debbano provvedere all'individuazione;
- Si chiede se tale figura possa coincidere con lo stesso datore di lavoro;
- Si chiede se debba essere comunque individuato un preposto qualora una attività lavorativa non abbia un lavoratore che sovraintende l'attività lavorativa di altri lavoratori.
Dopo le premesse normative, il nocciolo dell'interpello è il seguente:
la Commissione ritiene che, dal combinato disposto della citata normativa, sembrerebbe emergere la volontà del legislatore di rafforzare il ruolo del preposto, quale figura di garanzia e che sussista sempre l’obbligo di una sua individuazione.
Dovrebbe ritenersi, pertanto, che la coincidenza della figura del preposto con quella del datore di lavoro vada considerata solo come extrema ratio - a seguito dell’analisi e della valutazione dell’assetto aziendale, in considerazione della modesta complessità organizzativa dell’attività lavorativa - laddove il datore di lavoro sovraintenda direttamente a detta attività, esercitando i relativi poteri gerarchico - funzionali.
Inoltre, non potendo un lavoratore essere il preposto di sé stesso, nel caso di un’impresa con un solo lavoratore le funzioni di preposto saranno svolte necessariamente dal datore di lavoro.
In pratica, secondo la Commissione, "sembrerebbe" che il preposto sia sempre obbligatorio, a parte rari casi (ad esempio il piccolo negozio dove il Titolare è sempre presente ed un preposto, magari in presena di un solo lavoratore, sarebbe superfluo).
In realtà la risposta non è così innovativa. Quando non c'è il datore di lavoro, ci deve essere qualcuno che fa da "occhio" e supervisiona le attività. Immaginiamo una attività con 2 sedi distanti tra loro. Almeno un preposto, nella sede in cui il datore di lavoro si reca di meno, sarà sempre necessario. Ma quando il datore di lavoro si reca nell'altra sede, chi controlla la sede vacante?
Viene sottolineato che non esiste il "preposto di se stesso", figura costruita per sopperire a difficoltà interpretative. Immaginiamo l'azienda XYZ che manda un suo lavoratore a supervisionare un cantiere a 100 Km. Come ci comportiamo, visto che non posso nominare il lavoratore "preposto di se stesso"?
Pertanto, l'unica cosa sicura che emerge da questo interpello è che "sembrerebbe" necessario individuare i preposti (con i canonici corsi da 8 ore, in aggiunta al corso lavoratori) ed incaricarli formalmente.